Tutto quello che c’è da sapere sul buy-in
Quando ci si trova a giocare a poker online o dal vivo, uno dei primi termini specifici di questo gioco a cui ci si trova di fronte è quello di buy-in, che per i giocatori più esperti viene spesso dato per scontato, ma che per i giocatori alle prime armi può non essere così immediato da capire. Dunque, in questo articolo andremo a vedere di cosa si tratta e come viene calcolato nelle varianti più popolari di poker.
Cos’è il buy-in nel poker
Con il termine buy-in si intendono, in sintesi, le spese di iscrizione al tavolo, ed è un termine utilizzato in particolare per quanto riguarda i tornei.
Dunque, quando si paga il buy-in, si riceverà un certo numero di chips con le quali comporre il proprio stack di partenza, e fin qui è tutto piuttosto lineare, ma le cose cambiano quando si vanno a considerare i cash games.
In questo caso, il buy-in non ha un valore determinato, bensì un range, che va da un valore di buy-in minimo ad un valore di buy-in massimo, e il giocatore potrà sedersi al tavolo pagando una qualsiasi cifra compresa tra questi due importi.
Nei tornei, inoltre, alle volte è permesso anche il re-entry o il re-buy, ossia i giocatori eliminati possono pagare un certo importo per rientrare in gioco, e dunque ricevere nuovamente le chips necessarie per giocare.
In questi casi, si tratta sempre di un importo fisso, mentre per quanto riguarda i cash games abbiamo visto che la cifra da pagare come buy-in può variare in base a diversi fattori, come il tipo di partita e il formato utilizzato, ma anche dalla variante di poker a cui si gioca.
La variante di poker più diffusa è senza dubbio il Texas Hold ‘em, dove nei cash games sono possibili diverse tipologie di buy-in, ossia il limit, il pot limit e il no limit, che si contraddistinguono dalle restrizioni di puntata, che possono essere più o meno stringenti, oppure addirittura inesistenti, come accade per le partite no limit.
In particolare, si ha che nelle partite no limit il buy-in tende ad essere più alto, e dal valore del buy-in dipenderà anche il valore di big blind e small blind.
Qual è il buy-in consigliato?
A questo punto, viene spontaneo chiedersi quale sia il buy-in “giusto” per ogni singola partita, e soprattutto, come capire se ci si può permettere di pagare questa cifra.
In ogni caso, quando si gioca a poker è necessario avere a disposizione un bankroll dedicato, e all’interno di questa somma di denaro che si decide di destinare al gioco deve far parte anche la spesa per l’iscrizione alle partite o ai tornei a cui si desidera partecipare.
Quindi, non bisogna andare a rischiare l’intero budget da destinare al gioco per una sola partita, sia se si gioca in modo amatoriale, sia se si è più esperti.
In generale, una regola che viene spesso posta nell’ambito della gestione del bankroll per quanto riguarda il buy-in è di non spendere mai più dell’1% del proprio budget per il buy-in e per tutte le eventuali spese d’iscrizione alla partita.
Dunque, ogni volta che ci si trova di fronte ad una partita o a un torneo che prevede che si paghi una determinata cifra per partecipare, bisogna vedere se questa è compresa in questa percentuale del proprio budget, e se così non fosse, bisognerà rinunciare e trovare una partita o un torneo con le spese di iscrizione più basse.
Per quanto riguarda i cash games, ci sono delle opinioni contrastanti, ossia c’è chi dice che giocando con il massimo buy-in consentito si possano esprimere al meglio le proprie potenzialità, ma c’è anche chi dice che per evitare di esporsi a rischi troppo grossi si possa benissimo sedersi al tavolo anche con cifre minori e ottenere ugualmente dei buoni risultati.
Qualsiasi sia lo scenario a cui ci si trova di fronte, è comunque necessario avere in tasca dei buy-in di scorta, e, come abbiamo detto, non rischiare tutto il proprio budget per partecipare ad una sola partita o torneo.
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