Come può difendersi il big blind nel poker moderno
Per quanto riguarda la difesa del big blind, tra gli appassionati di poker ci sono opinioni discordanti, ma la tendenza generale è cambiata solo negli ultimi tempi, quando si è compresa l’importanza di una difesa aggressiva del grande buio.
Mentre prima si era soliti piuttosto foldare in gran parte delle mani giocate dal big blind, e anzi erano davvero poche le mani che l’opinione comune riteneva difendibili, e inoltre era comunemente accettato da tutti i giocatori di poker, amatoriali o professionali, che non si dovessero giocare suited connectors dalla posizione di big blind.
Detto ciò, in questo articolo andremo a vedere com’è invece cambiato l’approccio alla difesa del grande buio, oltre ad illustrare brevemente le diverse strategie che si possono affrontare al postflop, cosa che potrebbe essere problematica dato che si è tendenzialmente aumentata la frequenza con cui si difende al preflop.
Le cold calls moderne
Se ripensiamo a qual era l’abitudine di difesa al big blind considerando la strategia che invece viene usata oggi, sembra quasi ridicolo utilizzare una strategia così conservativa, anche se ci si trova fuori posizione.
Certamente, essere in una posizione sbagliata è svantaggioso, ma questo non significa che si debbano foldare tutte le mani come invece era abituale fare in passato.
In effetti, anche se non ci si trova in una posizione favorevole, è comunque più corretto difendere dal big blind con una serie di mani più ampia rispetto al passato, per diversi motivi, tra cui il fatto che il costo di un call sia più basso, dato che un big blind è già stato investito, e che è il giocatore stesso a chiudere l’azione, senza il pericolo di incorrere in squeeze o overcall.
Inoltre, se si vanno ad affrontare giocatori nelle ultime posizioni, c’è la possibilità che questi possano aprire un ampio range di mani.
Oltre a questo, va anche tenuto in considerazione il fatto che in passato c’erano più giocatori che effettuavano open-raise molto ricchi, ad esempio di 4bb, mentre questa mossa oggi viene considerata come tipica di un giocatore di scarsa qualità e poco esperto, e si può vedere che secondo gli standard di oggi, i raise iniziali non salgono oltre i 3bb.
Come agire nel postflop
Quindi, essendo oggi più abituati a difendere al preflop, i giocatori meno esperti potrebbero trovarsi in difficoltà nel postflop. Per questo motivo, nelle prossime righe andiamo a vedere quali sono alcune delle strategie che si possono seguire a questo punto, ad esempio quella di effettuare dei check-raise piuttosto aggressivi per i flop dotati di potenziale, in modo da difendere con un range ampio portato dal preflop.
Un’altra strategia è quella del floating, che si può applicare per difendere al postflop quando ci si trova di fronte ad una cbet. Tuttavia, questa strategia non va usata a caso, ma bisogna capire bene perché la si sta utilizzando, e per questo è necessario dare una definizione di float.
Nello specifico, quindi, si intende un call speculativo in una mano marginale, con cui si punta a vincere il piatto in seguito, sfruttando un bluff quando si presenta l’occasione per farlo.
La strategia del turn probe, invece, si può utilizzare quando un avversario risponde con un check al flop, mandando quindi un segnale di debolezza, che possiamo sfruttare a nostro vantaggio cercando di eseguire un semi-bluff al turn.
E si tratta di una strada particolarmente fruttuosa quando non si gioca a livello professionale, ma ricordiamo che per intraprenderla è sempre necessario fare prima un’analisi delle proprie carte e del range dell’avversario.
Dunque, in sintesi, se il nostro avversario nel suo range ha diverse mani che possono essere foldate e abbiamo poco value allo showdown, è possibile trasformare la nostra mano in un bluff, con buone probabilità di avere la meglio.
Chiaramente, queste sono solo alcune delle strategie che si possono usare per difendere il big blind al postflop, e nulla toglie che ce ne possano essere anche molte altre, la cosa importante è analizzare sempre con lucidità la situazione.
Per i giocatori più alle prime armi, invece, è necessario studiare bene quali sono i range da difendere al preflop, e come usare le prime strategie postflop che abbiamo indicato, come il check-raise o il probe turn.
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