Bluff e Slowplay: cosa sono e come funzionano
All’interno del gioco d’azzardo, la maggior parte dei giocatori, è solita utilizzare feniche e strategie utili a condurre il gioco a proprio favore. Una tra le strategie più utilizzate in assoluto corrisponde, sicuramente, al bluff.
Obiettivo di tale strategia è quello di far credere all’avversario che ci si trova in una situazione migliore rispetto a quella in cui si è realmente o, al contrario, che ci si trova in una situazione di gran lunga peggiore rispetto a quella in cui si è realmente. Ma la vera domanda è: tutti i giocatori d’azzardo bluffano? No, non si tratta di una legge universale.
Ciò che è certo è, tuttavia, che la maggior parte dei giocatori ha bluffato almeno una volta nel corso della propria carriera. Il termine bluff deriva dal verbo inglese “to bluff”, che significa ingannare.
Si tratta di una tecnica molto utilizzata dalla maggior parte dei giocatori all’interno del mondo del gioco d’azzardo per indurre il giocatore avversario all’errore facendogli credere che ci si trovi in una situazione di gioco migliore rispetto a quella in cui ci si trova realmente.
Il bluff, tuttavia, prevede anche l’opposto, ovvero far credere ad un avversario di trovarsi in una situazione pessima quando, invece, si è consapevoli di essere in vantaggio.
All’interno della versione più famosa e giocata del Poker, ovvero il gioco d’azzardo, esistono tre tipologie diverse di bluff, differenziate in base alle circostanze, ovvero in base a: momento, positivo o negativo, che si sta vivendo e alla mano che si sta giocando.
Tipologie di bluff
Le tre tipologie di bluff possibili, sono: bluff puro, semi – bluff e bluff passivo. Il bluff puro si basa su una serie di successivi rilanci utili a far credere all’avversario di essere in possesso di carte buone o di un punto forte. La caratteristica principale di questo bluff corrisponde al fatto per il quale, in realtà, in mano non si hanno carte buone e, addirittura, si è certi che non sia possibile migliorare la mano in nessun modo.
Per tale motivo si parla di un bluff piuttosto rischioso. Il nostro consiglio è quello di procedere al bluff puro quando si è chipleader o nel momento in cui, in seguito al flop, si sia riusciti a comprendere che il possibile punto realizzabile dall’avversario non è il più alto possibile o, infine, nel momento in cui l’avversario della mano sia uno solo.
Il nostro consiglio, comunque rischioso, è quello di utilizzare questa tipologia di bluff nel momento in cui in palio vi è un buy-in consistente. Se così non fosse, infatti, i giocatori, pur di non perdere i soldi in palio, entrerebbero anche senza essere in possesso di carte buone. Abbiamo, poi, il semi – bluff.
Quest’ultimo consiste nel far credere all’avversario che si è in possesso di un punto alto ma, nonostante la mano in possesso sia debole, essa potrà comunque migliorare diventando più forte. I giocatori copriranno, così, le tue puntate e, se al termine della partita il bluff diventa il punto più alto, si vincerà la mano.
Tale tipologia di bluff dipende, in misura maggiore rispetto agli altri, da probabilità e fortuna. Può risultare, infatti, molto utile calcolare la probabilità che escano le carte utili. Infine troviamo il Bluff passivo, anche detto Slowpay.
Lo Slowpay corrisponde all’esatto contrario del bluff puro e si può mettere in atto nel momento in cui si sia in possesso di carte forti. Tale tipologia di bluff viene utilizzata per far sì che più persone possibili entrino nella mano che si sta giocando, cosa che non potrebbe succedere nel caso in cui ad avvenire fosse un rilancio.
E’ comunque un bluff molto rischioso, in quanto si offre all’avversario la possibilità di vedere le carte a terra e di realizzare un punto più alto rispetto a quello posseduto. La speranza è, tuttavia, quella di far fare punto agli avversari, pur essendo consapevoli che il punto in proprio possesso resterà sempre maggiore e facendo, inoltre, sì che gli avversari puntino le loro chips per poi, alla fine, postare le loro carte lasciandoli, così, in stato di shock.
Utilizzando spesso tale tecnica, gli avversari non saranno mai in grado di capire quando si sta bluffando e quando, invece, no e questo costituisce un grande vantaggio per tutto il corso della partita. Le carte con cui riesce meglio lo slowpay sono, sicuramente, i due assi in mano, i quali corrispondono alla mano più forte in assoluto, ma non ad una mano imbattibile.
In linea generale, è possibile dire che il bluff viene utilizzato per sviare gli avversari. Se lo si usa in maniera alternata, infatti, essi non riusciranno a trarre informazioni dalle giocate altrui. In molti tornei del mondo è, inoltre, possibile mentire esplicitamente parlando, mentre nei tornei informali europei ciò è, molto spesso, vietato.
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